PALAZZO MORANDO UN PEZZO DI STORIA MILANESE
Palazzo Morando Attendolo Bolognini appartenne all'antica famiglia dei Bolognini, di origine pavese il cui capostipite, fedelissimo di Francesco Sforza, ottenne nel 1459 il privilegio di portare il cognome Attendolo. Le famiglie Morando e Attendolo Bolognini si legarono con il matrimonio di Alessandro e Clotilde a metà dell'Ottocento. Come spesso avveniva tra le famiglie patrizie, un'attenta rete di alleanze matrimoniali assicurava la conservazione del patrimonio immobiliare. Strutturalmente omogenea a molte dimore dell'aristocrazia milanese riedificate nel XVIII secolo, alla sobrietà della facciata che prospetta con discrezione su Via Sant'Andrea, si contrappone un cortile porticato di nobile aspetto. Al suo interno il palazzo presenta i caratteri tipici delle dimore patrizie in stile rococò: oltre ai saloni di rappresentanza, trovano posto stanze più intime per dimensione, decorazione e stucchi dorati, specchiere dalle cornici intagliate, caminetti, cineserie. Al primo piano è attualmente ospitata la Pinacoteca: una collezione di dipinti, sculture, stampe che ha avuto origine nel 1934 dall'acquisizione da parte del Comune della collezione di Luigi Beretta e testimonia l'evoluzione urbanistica e sociale di Milano tra la seconda metà del XVII e i primi anni del XIX secolo; negli ambienti attigui sono state riallestite le sale di rappresentanza della casa nobiliare, un percorso suggestivo che documenta in modo esemplare il gusto settecentesco per l'arredo domestico, attraverso un nucleo di decorazioni, mobili e oggettistica recentemente ricomposto nella sua fisionomia originaria con una capillare attività di recupero di un patrimonio nel tempo disperso in diversi depositi esterni al palazzo.Nel gennaio del 2010 ha visto la luce il nuovo allestimento di Palazzo Morando finalizzato a dare nuova visibilità allo straordinario patrimonio artistico del Museo di Milano e al patrimonio storico delle Raccolte d'Arti Applicate che costituiscono un nucleo portante delle collezioni storiche e artistiche comunali. Gli interventi eseguiti hanno infatti valorizzato, oltre che il patrimonio tessile delle Raccolte Storiche anche le collezioni di abiti, accessori e uniformi conservati nei depositi delle Raccolte d'Arti Applicate del Castello Sforzesco che in questi ambienti hanno trovato la loro idonea sistemazione. Dal 1995, la volontà di documentare gli aspetti salienti e i protagonisti della vita culturale milanese tra il XVIII e il XIX secolo, integrando così il valore documentario delle collezioni, ha guidato l'organizzazione di alcune rassegne fondamentali, da "Pietro Verri e la Milano dei Lumi ", dedicata ai fratelli Verri, a "Oh giornate del nostro riscatto. Milano dalla Restaurazione alle Cinque Giornate", fino a "La Milano del Giovin Signore. Le Arti nel Settecento di Parini" e "I volti di Carlo Cattaneo 18o1-1869. Un grande italiano del Risorgimento".
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