Un Boato da Capaci a Via D’Amelio mostra a Lodi di Santi Sindoni

Un’opera d’arte per non dimenticare
È stata inaugurata a Lodi, presso la sede distaccata dell’Università degli Studi di Milano, la mostra “Un Boato da Capaci a Via D’Amelio”, firmata dal Maestro Santi Sindoni. L’evento si è tenuto in Via dell’Università 6, alla presenza di numerosi studenti, docenti, cittadini e personalità del mondo culturale.
La mostra è dedicata alla memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i due magistrati uccisi negli attentati mafiosi del 1992. Un omaggio intenso e visivamente potente che unisce arte, storia e impegno civile.
Il quadro che racconta due stragi
Il fulcro dell’esposizione è un quadro monumentale di 400 x 250 cm, realizzato da Sindoni. L’opera rappresenta, in una sola scena drammatica, le esplosioni di Capaci e Via D’Amelio. La tela ritrae il caos: macerie, fumo, distruzione e dolore, ma anche coraggio e rinascita. Guardandola, si percepisce la forza emotiva degli eventi. Lo spettatore viene coinvolto profondamente, come trasportato dentro l’inferno di quei giorni.
Le parole dell’autore: memoria e responsabilità
Durante l’inaugurazione, il Maestro Sindoni ha spiegato il significato della sua opera: “Questa tela è il mio modo di restituire alla memoria un frammento di verità che non deve essere dimenticato. Ho voluto unire le immagini che hanno segnato per sempre la nostra Repubblica. Falcone e Borsellino ci guardano e ci interrogano: che cosa abbiamo fatto del loro sacrificio?” Il messaggio è rivolto soprattutto ai giovani. L’artista li invita a raccogliere il testimone di questi eroi civili, credendo nei valori della legalità, della responsabilità e della dignità.
Un progetto in cammino: l’opera toccherà altre città
Sindoni ha annunciato che l’opera sarà presto protagonista di una serie di eventi pubblici in diverse città italiane. Sono già in corso collaborazioni con istituzioni e realtà private, per portare questo messaggio in tutta Italia. L’obiettivo è chiaro: far vivere questa testimonianza oltre i confini di Lodi, portandola là dove ci sono giovani da ispirare e comunità da coinvolgere.
Un ringraziamento a chi ha reso possibile l’evento
Il Maestro ha voluto ringraziare chi ha sostenuto l’iniziativa. In particolare:
- Michele Monteleone, imprenditore della ristorazione, che ha promosso e organizzato la mostra.
- Mario Monti, imprenditore presente all’inaugurazione, amico dell’artista e sostenitore del progetto.
Entrambi hanno dimostrato sensibilità e attenzione verso l’arte come veicolo di memoria e valore civile.
L’intervista in esclusiva a Lombardia TV
In occasione dell’inaugurazione, il Maestro è stato intervistato da Lombardia TV, emittente diretta da Claudio Roberto Fontana. L’intervista andrà in onda nelle prossime settimane. Sindoni ha espresso apprezzamento per la professionalità e la disponibilità dell’emittente, che ha deciso di dare spazio a un’opera così significativa. Il contributo di Lombardia TV rafforza l’idea che la cultura può e deve essere raccontata anche dai media locali, con serietà e passione.
Visitare la mostra: un’esperienza intensa e formativa
La mostra è visitabile per tutta la settimana presso la sede universitaria di Lodi. Si tratta di un’occasione unica per entrare in contatto con un’opera che non lascia indifferenti. Non è solo una grande tela da osservare, ma un invito a riflettere. Un grido silenzioso contro l’indifferenza e l’oblio. Un modo per ricordare che quei sacrifici devono generare azioni concrete e consapevoli.
Arte e memoria: un binomio necessario
L’opera di Sindoni mostra come l’arte possa essere strumento di impegno civile. Un quadro può diventare racconto, monito, eredità. Falcone e Borsellino non sono solo due nomi. Sono simboli di giustizia e coraggio. Ricordarli significa scegliere ogni giorno da che parte stare.
Contatti e informazioni
Per conoscere meglio il progetto o per seguire le prossime tappe della mostra:
JTV FOUNDATION
info@jtvfdt.org
www.jtvfdt.com
La mostra Un Boato da Capaci a Via D’Amelio rappresenta un esempio concreto di come l’arte possa toccare corde profonde e risvegliare le coscienze. È un messaggio forte, rivolto a tutti, ma in particolare ai giovani. Visitare questa esposizione non è solo un atto culturale: è un gesto di responsabilità, una forma di partecipazione attiva alla costruzione di un futuro migliore.