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Social network, un’opportunità di lavoro? La storia di Giulia Musso: “Grazie ai social ho realizzato i miei sogni”

Nati inizialmente come strumento per implementare le interazione sociale, i social network sono oggi anche e soprattutto un modo per farsi meglio conoscere da un punto di vista lavorativo ed incrementare la propria rete di business.

Numeri alla mano, l’utilizzo dei social media è in costante crescita a livello mondiale. Il 2022 ha registrato un incremento di 227 milioni rispetto al 2021, raggiungendo quota 4,70 miliardi di utenti globali (dati aggiornati a luglio 2022 ndr).

Nel nostro Paese, le persone connesse a Internet sono 50,85 milioni, ovvero l’84,3% della popolazione. La percentuale scende però leggermente, rispetto a chi utilizza i social in modo attivo, ossia 43,2 milioni, pari al 71,6%.

QUALI SONO I SOCIAL NETWORK PIÙ USATI?

I social più usati, dopo Whatsapp (90,8%) che viene utilizzato come strumento di messaggistica, sono FaceBook (78,6%) e Instagram (71,4%). Al gradino più basso – almeno in Italia – si attesta TikTok: solo il 28,9% degli italiani lo utilizza.

COSA SI CERCA NEI SOCIAL NETWORK

Ma cosa cercano e per cosa utilizzano i social media gli Italiani? Principalmente, è il 48% del loro utilizzo, questi vengono utilizzati per leggere storie e notizie. Il rimanere in contatto con gli amici si attesta al 46,8%. Il riempire il tempo libero si attesta invece al 6,1% sul totale dell’utilizzo.

Nel calderone di queste percentuali, secondo i dati trasmessi dal Digital Global Overview Report, la ricerca di celebrità e influencers si attesata intorno al 16,5%.

Tuttavia, come ha resto noto anche il Sole 24 ore, in Italia il giro d’affari legato al mondo degli influencer è in costante crescita: si tratta infatti di un business da 280 milioni di euro.

Il modello di business ha registrato un +15% rispetto al 2020 ed ha creato 450mila nuovi posti di lavoro. A livello mondiale, invece, il business registra un giro d’affari pari 14 miliardi, una +69,28% rispetto ai 9,7 miliardi del 2020.

Una nota interessante, legata a questo modello di business, è quella afferente alla parità di genere: diversi esperti del settore asseriscono infatti che donne e uomini abbiano lo stesso livello di notorietà e di incassi per i post. Questi vanno dai 50/250 euro, per i più “piccoli”, fino ai 60 mila euro per i cosiddetti “big” influencers.

Giulia Eleonora Musso. Foto di: Giulia Marangoni

I social network diventano quindi un grande vettore e non solo di informazioni: oggi, infatti, separare il mondo dello spettacolo da quello social e del marketing, equivale a sprecare enormi possibilità.


In tal senso una grande possibilità l’ha colta Giulia Eleonora Musso. Classe 1994. Nata a Rapallo (Ge) e residente a Monza dal 2012.

Giulia è una brillante ragazza, che dopo la sua laurea in filosofia ha deciso – e ci è riuscita – di fare della propria passione il proprio business. Dalle verdi terre liguri, alla più industriosa e cementificata Brianza. La chiave del suo successo? Non certo la Lombardia, ma i social network. Ambiziosa, ironica, forse anche un po’ cinica, ma soprattutto spiritosa. Il canto e la recitazione sono la strada che ha seguito. i Social network lo strumento che ha utilizzato.

Giulia Eleonora Musso. Foto di: Giulia Marangoni

A seguito del successo ottenuto a livello mediatico (12 mila followers su Instagram, 15 mila su Facebook e 13 mila su TikTok), Giulia ha iniziato a fare spettacoli, in terra ligure, facendo il verso un po’ ai milanesi ( i senza mare), ma soprattutto ai liguri. Con i suoi personaggi, la panettiera e la bagnina ligure e poi la contessa Catalamessa (un’aristocratica milanese un po’ viziata), Giulia ironizza infatti su alcuni luoghi comuni.

INTERVISTA A GIULIA MUSSO

Quando scopri la tua passione per il canto e la recitazione?

“Devo dire che è una cosa che più o meno ho sempre avuto fin da piccola e che sicuramente è crescita durante le scuole medie, grazie al corso di teatro che ci facevano fare una volta alla settimana. Dopo l’università, ho capito che volevo trasformare le mie passioni da hobby e professione”.

Ti ricordi la tua prima recita scolastica?

“Certamente, è stata il secondo anno delle scuole medie. Ricordo ancora la soddisfazione perché la mia ambizione era quella di fare il ruolo da protagonista, parte che in effetti ottenni a seguito delle audizioni, nonostante ci fossero ragazze a mio avviso più spigliate e in gamba di me”.

Ricordi un aneddoto legato alle tue passioni?

“Oltre al fatto che usavo cantare sotto la doccia, un aneddoto che mi raccontano i miei è che ero solita travestirmi da pirata, con un canovaccio sull’occhio e usavo lo stendino nei miei nonni, come mia fortezza”.

Qual è il tuo primo personaggio e che caratteristiche aveva?

“Il mio primo personaggio arriva nel 2018. È stato un primo, timido tentativo social di imitare una cliente di mia madre, una signora di Milano che in vacanza veniva a tagliarsi i capelli. Era una signora molto elegante, ma con quel carattere molto pretenzioso tipico da alta borghesi, soprattutto nei confronti della sua cameriera, Luisa. Ho quindi creato questo personaggio, che a Luisa faceva le richieste più insolite e disparate”.

Cosa ti lega maggiormente al mondo della musica?

“Credo di non poterne fare a meno. Una delle cose che mi ha portato ad intraprendere questa strada, è stata proprio a consapevolezza di non poter fare a meno della musica, ossia quella cosa per a quale mi sveglio contenta al mattino”.

Cosa invece al mondo dello spettacolo?

“Il principio è lo stesso per la musica. Per me è come una droga: una volta che ho iniziato a intraprendere questo percorso ho compreso che non mi bastava più farlo per me stessa: ad un certo punto, soprattutto con i miei personaggio comici, quando ho realizzato che in qualche modo facevo stare bene anche il pubblico che mi seguiva, mi sono detta che quella sarebbe stata la mia strada”.

Sogni nel cassetto?

“Fortunatamente ne sto realizzando tanto e, quindi, nel cassetto non ce ne sono molti. Diciamo che mi piacerebbe fare una film. Una cosa che invece ho fatto poco e che mi sarebbe piaciuto approfondire, è stata la danza”.

Quanto hanno contato i social nella tua carriera?

“Direi moltissimo. Grazie al successo che ho avuto con i social, sono riuscita ad ottenere visibilità e a farmi conoscere nell’ambiente. Sicuramente posso dire che i social sono stati una sorta di lasciapassare per gli spettacoli dal vivo che ho iniziato a fare in Liguria”.

Dai social riesci a monetizzare?

“Non direttamente, o almeno molto poco. Diciamo che monetizzo grazie alla notorietà che i social mi hanno dato e che quindi mi porta a fare le serate live. Oppure monetizzo grazie alle sponsorizzazioni da parte dei brand”.

Fotografo: Giulia Marangoni
Articolo: Massimo Chisari

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