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Evelina Flachi

Tutto il mondo di Evelina Flachi. La prima Nutrizionista Italiana… «la voce salutista»

Evelina Flachi

Evelina Flachi è nata a Milano, cresciuta e tuttora residente nello stesso quartiere meneghino: zona centrale Porta Venezia. Evelina porta il nome della sua nonna materna, di Firenze, che si occupava di moda, donna molto moderna ed evoluta nel modo di vivere e di pensare per quei tempi. Cerchiamo di capire un po’ più nel dettaglio che bimba fosse: «Di sicuro ero testarda ma comunque giudiziosa, furbetta e studiosa». Eh sì… la nostra amica già da piccola aveva capito una cosa fondamentale: per fare quello che le piaceva c’era da andare bene a scuola, in questo modo i suoi le avrebbero consentito più cose. Diciamo pure che questo approccio se l’è portato fino ai nostri giorni, anche oggi sa e sente che se fa bene il suo lavoro può godersi quel poco di tempo libero che le rimane. Già in tempi non sospetti si poteva cogliere la sua vena profondamente autonoma e il suo desiderio di indipendenza. Ha fatto il liceo classico contravvenendo un pochino a quella che era la sua grandissima passione per l’arte e la pittura. Fosse stato per lei sarebbe andata spedita a Brera a fare il liceo artistico: al tempo disegnava in continuazione, anche sulle cartine da tabacco del suo babbo. Per non parlare del suo talento sui ritratti che poi regalava agli amici o a chi le pareva. È stato proprio il suo papà a consigliarle di fare studi classici, i buoni voti non sono mai mancati nonostante frequentasse una scuola che non aveva scelto; e per una testarda come lei non era affatto una cosa semplice.
Diamo un altro esempio della sua determinazione e cocciutaggine: si iscrive a medicina e all’ultimo anno passa a biologia per specializzarsi dopo la laurea in Scienza dell’Alimentazione a Milano. Spieghiamo: era rimasta impressionata e incuriosita da due obesi che aveva visto in ospedale. In quel momento ha sentito che avrebbe voluto capire come è possibile che uomo possa ridursi in quel modo. I motori trainanti sono stati: la voglia di scandagliare il comportamento umano e un’analisi approfondita e tecnica su quello che certi soggetti mangiano. Quando ha fatto questo passaggio di facoltà qualcuno provò a farle cambiare idea: tutto tempo perso.

Evelina Flachi con Antonella Clerici

Evelina marcia dritta per la sua strada: si laurea in biologia e si specializza in scienza dell’alimentazione. Al tempo si facevano diete con i farmaci, la chimica, le anfetamine e nessuno rifletteva più di tanto sul valore nutrizionale del cibo. Ora, tutti parlano di bio-nutrizione ma verso la metà degli anni ’70 non era affatto ­così. Al massimo si parlava di calorie ma nessuno che si soffermasse sull’importanza di questo o quell’ingrediente. Di sicuro nella sua carriera c’è del pionierismo che da più parti le è stato riconosciuto.
Verso la fine degli anni ’70 apre il suo primo studio a Milano, in Buenos Aires ma contestualmente fa un sacco di consulenze in giro per la città anche perché, nel mentre, cardiologi, ortopedici e altri medici cominciano pian pianino a capire che siamo quello che mangiamo e quindi le chiedono un aiuto che si fa sempre più prezioso. Andava in giro come una trottola tra i 5 studi a cui si appoggiava a Milano, poi a Genova, Firenze e Roma.
Iniziano a rivolgersi a lei pazienti in forte sovrappeso e ad alcuni di essi riesce a far perdere – in maniera naturale – una cinquantina di chili, non male a quei tempi. Il suo nome comincia a circolare sempre di più, tra le pazienti arrivano anche alcune giornaliste, la Stampa si incuriosisce e arrivano le prime interviste. Inizia a collaborare con alcune testate giornalistiche per cui cura delle rubriche di benessere, e nel frattempo (nel 1991) diventa giornalista pubblicista.
Nei primi anni ’80 parte su Antenna Tre parte la sua esperienza televisiva a fianco del grande Walter Chiari. Lui era molto sportivo e amava mangiar sano ma con gusto; aveva ascoltato con grande interesse una sua intervista alla radio e l’aveva invitata nel suo programma. Al debutto in tv l’emozione sale a mille ma il savoir faire di quel grande attore riuscì a metterla a suo agio. Prese il volo da allora la sua avventura televisiva. Tra le esperienze spesso che ama ricordare c’è quella con Gianfranco Funari nel programma su Rai 2 «Mezzogiorno È» che Evelina ricorda come «un personaggio che Evelina definisce esuberante, pieno di energia, divertente e difficile da gestire, uno vero divo del piccolo schermo. Come non ricordare che puntualmente ogni giorno, a fine puntata, buttava in aria tutti i fogli, copioni, scalette, schede e quant’altro, un rito propiziatorio e liberatorio».
Nel 1996 ogni settimana è per 3 anni con Maria Teresa Ruta su Canale 5 nel programma «Vivere Bene». Dal 1998 al 2001 torna definitivamente in Rai dove partecipa ogni settimana al programma «La Vecchia Fattoria», dedicato al mondo degli animali, in onda dal centro di produzione Rai di Napoli e condotto da Luca Sardella e Janira Majello. Nel 2001 viene chiamata da Antonella Clerici a «La prova del cuoco» dove inizia la sua come giudice di gara per poi proseguire la sua partecipazione al programma fino al 2018 con una rubrica settimanale di salute e cibo. Inizia così l’amicizia e il feeling con Antonella Clerici. Come non ricordare il grande successo della rubrica cucina light, con «Zoppolight», in un tempo in cui di leggerezza ai fornelli non si considerava da nessuna parte. E ancora per molti anni opinionista a «L’Italia sul Due» oltre ad avere condotto per sei anni la rubrica settimanale «Le Forme del Gusto» inserita a «Uno Mattina» su Rai 1 fino al 2019.
Negli anni si è consacrata come «voce salutista» che ritroviamo ogni giorno per rimettere tutti in riga nel programma di Antonella Clerici «È sempre Mezzogiorno»­­­ che ha debuttato su Rai 1 nel settembre 2020.
Tra le altre esperienze professionali Evelina è stata contattata dal Ministero dell’Istruzione per stilare le linee guida 2011 e 2015 per Expo a Milano per divulgare l’educazione alimentare a ragazzi famiglie e insegnanti. Per non dimenticare il ruolo che ha avuto in questa ultima Esposizione universale Expo 2015 di Milano, dove ha costantemente partecipato a importanti conferenze sul tema e dell’alimentazione, della prevenzione per la salute il benessere. Inoltre, è Presidente della Fondazione Italiana di Educazione Alimentare e da febbraio 2020 è Presidente del CTS «Scuola e Sostenibilità Alimentare» del Ministero dell’Istruzione.
Il suo sogno e ora prossima realtà è quello di veder crescere una nuova generazione ben più consapevole e preparata su scelte alimentari più sane e sostenibili. Per questo la Fondazione che presiede (www.foodedu.it) ha preparato per il Ministero dell’Istruzione la piattaforma educativa per ragazzi, famiglie e formativa per gli insegnanti «Scuola & Cibo», già on line (www.scuolaecibo.it). Nel tempo libero: ama sciare in inverno, nuotare in estate e vedere i suoi amici. E quando vuole trasgredire dal punto di alimentare? Si concede qualche buon dolce anche perché è piuttosto golosa.
Ad una condizione però: «Che sia una cosa buona che valga la pena assaggiare, altrimenti che trasgressione sarebbe».

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