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venerdì, 19 Aprile 2024
AMBIENTE

Acqua, nella giornata mondiale la Commissione lancia l’allarme: “Entro il 2030 metà popolazione sarà senza”

Giornata mondiale dell'acqua

“Entro 10 anni la domanda di acqua dolce supererà del 40% la sua disponibilità totale”. È quanto ha spiegato quest’oggi, mercoledì 22 marzo, la Commissione globale sull’economia dell’acqua. La notizia arriva mediante la pubblicazione di un report pubblicato proprio oggi, che è la giornata mondiale sull’acqua.

Fontana di acqua dolce – Fonte: Pixabay license

Secondo la Commissione globale, è la prima volta nella storia che la risorsa idrica è così fortemente a rischio. La causa principale? In pieno antropocene, ossia l’era geologica in cui l’azione dell’uomo è responsabile dei mutamenti terresti, si potrebbe dire che le responsabilità sono tutte nostre e della cattiva gestione dell’acqua a livello globale.
Contestualmente, il riscaldamento globale è il principale responsabile dello scioglimento dei ghiacci, la cui massa globale – si stima – ha perso ben 28 mila miliardi di tonnellate in 24 anni: dal 1994 al 2017, secondo un recente studio pubblicato su The Cryosphere.

Volendo fare un esempio più pratico, un importante ghiacciaio situato sulle Alpi lombarde, il ghiacciaio della Fellaria situato in Valtellilna, ogni anno perde una superficie pari a 1,6 chilometri quadrati. In sostanza l’equivalente di 220 campi da calcio.

Ghiacciaio di Fellaria in Valtellina ormai ridotto all’osso – foto Massimo Chisari

La gravità di questo fenomeno interessa molto da vicino la carenza di acqua dolce. Questo perché lo scioglimento dei ghiacci stravolge le condizioni climatiche con conseguente aumento delle temperature. Inoltre riduce la biodiversità, mettendo a rischio molte specie marine e terrestri.

Panoramica della diga Campo Moro, Valtellina – Foto Massimo Chisari

L’attività antropica – spiega la Commissione globale sull’economia dell’acqua – ha modificato i cicli delle precipitazioni mettendo a rischio gli ecosistemi di acqua dolce. “Non abbiamo saputo gestire la domanda così da evitare il sovraconsumo né abbiamo evitato la contaminazione delle acque dolci tramite l’attività industriale”. In tal senso è famoso il caso di Cremona, dove la ex raffineria Tamoil continua ad inquinare le acque. O ancora, l’inquinamento lungo il fiume Serio, sempre nella provincia di Cremona, causato dall’ex cava Alberti.

Rea, l’incapacità di favorire il riciclaggio dell’acqua e il non sviluppo di tecnologie atte al risparmio idrico. La siccità che sta interessando l’Europa intera e nel nostro Paese il fiume Po soprattutto, è il chiaro esempio di come l’attività umana e l’indifferenza politica soprattutto di una certa ala, stiano portando il pianeta a non avere né acqua né ossigeno.

Siccità, il fiume Po in secca – Fonte Pixabay license

ALCUNI DATI:

Dati alla mano, negli ultimi 300 anni l’uomo ha distrutto più della metà delle zone umide in tutto il mondo. Nelle grandi città, circa il 40% dell’acqua viene sprecato prima di entrare nelle case, per via di una obsoleta rete idrica. Per lo meno la città di Milano “regala” una buona notizia: secondo Metropolitana Milanese Spa, il gestore del servizio idrico, nel capoluogo meneghino le perdite d’acqua della rete di distribuzione registrano un 14,4%, anziché il 40% della media nazionale.
L’agricoltura e gli allevamenti intensivi sono responsabili del 69% dei prelievi idrici globali. A correre in “soccorso” di tale percentuale, ci sarebbe un’azione politica portata avanti dall’ex consigliere regionale del M5s Lombardia Marco Degli Angeli, il quale, in fase dell’ultimo bilancio dell’XI legislatura (dicembre 2022 ndr) ha depositato un Ordine del giorno (Odg 8977) ad oggetto “misure riguardanti il sostegno alla transizione a metodi di agricoltura e allevamento sostenibili“.

Marco Degli Angeli, consigliere regionale uscente della XI legislatura

L’obiettivo – in sintesi – è stato quello di predisporre progetti ad hoc favorendo la creazione di strumenti utili al miglioramento della gestione delle risorse idriche;
nonché al miglioramento della gestione dei reflui zootecnici e delle emissioni in atmosfera.

L’Ordine del giorno è stato approvato con 54 voti favorevoli su 55 votanti. Non rimane da vedere se il nuovo Governo Fontana manterrà fede agli impegni presi, soprattutto considerando che ogni annno vengono sprecati 15.415 l per kg per la carne bovina.

Per quanto riguarda l’acqua usata dall’industria, solo il 20% di questa viene trattata e in minima percentuale viene riciclata. Ribadendo il dato iniziale, entro il 2030 la domanda globale dell’acqua supererà del 40% l’offerta.

Articolo di Massimo Chisari

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